bio




Il processo artistico di Giuliano Ciardi inizia nel 1996 nei vecchi hangar di Viareggio dove sviluppa i suoi primi
modelli in creta e cartapesta.
Dal 1999 al 2004 frequenta la scuola d’arte “Leonardo” a Prato indirizzo scultura, sperimentando l'uso di nuovi
materiali come terracotta, gesso e bronzo.

Nel 2004 si avvicina alla creazione di composizioni, diventando il suo principale interesse.
Giuliano concepisce l'idea di opera come frutto tra caso e incontri inaspettati fondendo frammenti di immaginazione,
oggetti di recupero e scarti di ogni tipo.

Nel 2011 una composizione monocromatica cattura l'interesse della critica.
Si tratta di un armadietto che ospita al suo interno oggetti della quotidianità operaia, mettendo sotto i riflettori
un tema caro alla realtà pratese: la fabbrica.
Esposto alla brilla di Massarosa (Lu) viene notato da Vittorio Sgarbi, curatore nel medesimo anno della 54° biennale
di Venezia, il quale decide di esporlo nel “padiglione Italia”.

Nel 2014 sarà proprio l’armadietto a diventare il simbolo centrale della sua performance “progetto fabbrica”
ospitata al museo Pecci, dove con altre nove composizioni racconterà le 24 ore di vita in fabbrica.

Nel 2016 l'artista inaugura un suo studio personale in Prato “Art space”, seguendo le orme di artisti come Burri,
Duchamp e Spoerri.

Ama definirsi un sognatore ad occhi aperti che matura il proprio processo artistico ispirandosi al principio filosofico
“Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta” come stimolo costante per realizzare nuovi progetti.
Ad oggi Giuliano continua il proprio lavoro sperimentando differenti tecniche quali collages e assemblaggio.
Le sue opere si trovano in collezioni private a Zurigo, Toronto e Firenze.


“La mia creatività è stabilire con il già creato un legame secondo un flusso
bidirezionale che va dall’interno verso l’esterno e viceversa.
Il prodotto che ne scaturisce è una sorta di foto tridimensionale dove la
staticità prende forma e volume.
È mettere insieme oggetti di valore o meno, ormai caduti in disuso, scartati,
gettati, o ancora ricercati con cura e acquistati per infonder loro una nuova
vita, una nuova dimensione.
È –forse- il vano tentativo umano, così tanto umano da assicurare eternità ai
pezzi della realtà che mi circonda, la mia realtà”.


Exhibitions

2018 Mostra personale "Fabbrica" presso I Frari delle Logge, Prato

2017
Mostra collettiva "Ricontaminazioni materiche" presso Galleria Europa, Lido di Camaiore

2014 Mostra collettiva "Creatività e sensazioni artistiche" presso Museo Memoria del Centenario della Prima Guerra Mondiale. Prato

2014 Mostra collettiva “Torano Notte&giorno - il surreale XVI ed.” presso Torano Carrara

2014 Mostra d'Arte Collettiva presso Atelier di Resmi Al Kafaji, Prato

2014 Mostra personale “Oggetti Trovati” dal Progetto "Fabbrica" e oltre, presso Museo PECCI Prato

2013 Mostra personale “Torano Notte&giorno - il paese degli Artisti XV ed.” presso Torano Carrara

2012 Mostra personale presso Bocchette Expo, Capezzano Pianore, Lucca

2011 Mostra personale “MESCOLANZA INUSUALE” presso Centro Futuramente, Pontedera, Pisa

2011 54° Biennale di Venezia nel PADIGLIONE ITALIA

2010 Saloni della Brilla Massarosa "RIGENERAZIONI"

2009 Invitato a Pistoia nel Palazzo del tribunale, con gli allievi dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze "Gruppo Potlak"

2009 Asta benefica organizzata "FIORGEN" nel MUSEO ARCHEOLOGICO di Firenze

2009 Atelier Fashionroom nella zona industriale di Prato espone per la prima volta il suo progetto "FABBRICA"

2007 Dona una scultura al museo permanente "MARCO PANTANI" di Cesenatico dov'è tutt'oggi esposta

2007 Saragozza si presenta al Talleres de Arte Contemporaneo

2007 Personale dal titolo "SCULTURE" sul tema elmi e armature storiche

2006 Collettiva al "CASSERO" di Prato

2005 Realizza un carro allegorico per un carnevale pratese

2004 Presenta al pubblico nel Palazzo Datini una imponente scultura raffigurante un "comandante afghano"

2003 Concorso Ferrovie dello Stato

2003 Espone in un’ Associazione Culturale